mercoledì, novembre 14, 2007
lunedì, giugno 13, 2005
giovedì, giugno 02, 2005
0.1 come una chiacchiera
da dove, in un modo o nell'altro, si inizia a raccontare
lidia, con tutta probabilità, riderà di nuovo. è da almeno un paio d'anni che non ci si vede. una lunga telefonata, di passaggio in italia, prima di tornare a parigi. poi la mia mail di una settimana fa dove, tra le altre cose, le raccontavo delle due foto che dall'8 giugno avrebbero esposto in spagna, in una delle tante mostre dell'anniversario cervantino. 2004, i quattrocento anni del quixote. e visto che con la spagna lei è sempre stata un po' culo e mutanda, invece di andarmelo a cercare su internet o sull'altlante, ho chiesto a lei dove cazzo fosse cuenca, se per caso conoscesse questa cittadina che immagino immersa nel cuore della spagna più spagna. perché a cuenca, sono esposte le foto.
… ma come dov'é cuenca? è nella mancha! mi viene da ridere perché quando qualcuno dice una cosa poca probabile, la risposta in spagnolo é "tu tia, la de cuenca", una cosa tipo "ma figurati".
che il tutto abbia un discreto alone d'improbabilità lo dice anche enrico. e anche lui, quando gli ho detto delle foto, rideva. lui che della zia, quella di cuenca, non ha mai saputo nulla. una risata per la storia del chischiotte, e forse anche per qualcuna della tante cose che sa di me.
bon, però, ora pochi cazzi. per quel che mi riguarda ora mi resta da dire che anche helenita a suo tempo ha fatto la sua parte, perché non vorrei che poi si incazzasse come spesso le è capitato, e che come invece spesso continua a capitare a me, del pattuito vile denaro nemmeno l'ombra. simpatico e ciarliero, il signor luis revegna è il pirotecnico organizzatore del tutto. se fosse in ascolto, magari, due righe me le potrebbe scrivere. almeno quelle. come dire, una questione di stile.
in chiusura, giusto per evitare equivoci e per chiarire lo stile, devo aggiungere che questo è un blog. immagini e parole, in gran parte cronaca in presa diretta, tra lavoro e passioni personali.
si inizia col quixote. un mio quixote, o meglio, lo de cuenca, come la zia.
lidia, con tutta probabilità, riderà di nuovo. è da almeno un paio d'anni che non ci si vede. una lunga telefonata, di passaggio in italia, prima di tornare a parigi. poi la mia mail di una settimana fa dove, tra le altre cose, le raccontavo delle due foto che dall'8 giugno avrebbero esposto in spagna, in una delle tante mostre dell'anniversario cervantino. 2004, i quattrocento anni del quixote. e visto che con la spagna lei è sempre stata un po' culo e mutanda, invece di andarmelo a cercare su internet o sull'altlante, ho chiesto a lei dove cazzo fosse cuenca, se per caso conoscesse questa cittadina che immagino immersa nel cuore della spagna più spagna. perché a cuenca, sono esposte le foto.
… ma come dov'é cuenca? è nella mancha! mi viene da ridere perché quando qualcuno dice una cosa poca probabile, la risposta in spagnolo é "tu tia, la de cuenca", una cosa tipo "ma figurati".che il tutto abbia un discreto alone d'improbabilità lo dice anche enrico. e anche lui, quando gli ho detto delle foto, rideva. lui che della zia, quella di cuenca, non ha mai saputo nulla. una risata per la storia del chischiotte, e forse anche per qualcuna della tante cose che sa di me.
bon, però, ora pochi cazzi. per quel che mi riguarda ora mi resta da dire che anche helenita a suo tempo ha fatto la sua parte, perché non vorrei che poi si incazzasse come spesso le è capitato, e che come invece spesso continua a capitare a me, del pattuito vile denaro nemmeno l'ombra. simpatico e ciarliero, il signor luis revegna è il pirotecnico organizzatore del tutto. se fosse in ascolto, magari, due righe me le potrebbe scrivere. almeno quelle. come dire, una questione di stile.
in chiusura, giusto per evitare equivoci e per chiarire lo stile, devo aggiungere che questo è un blog. immagini e parole, in gran parte cronaca in presa diretta, tra lavoro e passioni personali.
si inizia col quixote. un mio quixote, o meglio, lo de cuenca, come la zia.
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